Quali packaging verranno banditi entro il 2030?
L’Unione Europea ha recentemente approvato nuove misure sugli imballaggi, destinate a rivoluzionare il modo in cui produciamo, utilizziamo e smaltiamo i materiali di confezionamento.
Quali packaging verranno banditi entro il 2030? Il 24 aprile scorso, il Parlamento europeo ha dato il via libera a un regolamento che punta a rendere gli imballaggi più sostenibili e a ridurre i rifiuti. Questo regolamento è stato approvato con una larga maggioranza e rappresenta un passo decisivo verso l’economia circolare.
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Nuove regole per gli imballaggi
Il nuovo Regolamento sugli Imballaggi, che entrerà in vigore dopo l’approvazione formale del Consiglio e la pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale UE, modifica e abroga precedenti normative, tra cui la direttiva 94/62/CE sulla gestione dei rifiuti da imballaggio. Le nuove disposizioni puntano a un futuro con meno plastica, imballaggi più facili da riciclare e meno sostanze chimiche nocive. Vediamo nel dettaglio cosa cambierà.
Obiettivi di riciclo e riduzione
Le nuove regole europee stabiliscono obiettivi ambiziosi per ridurre gli imballaggi e aumentarne il riciclo:
- Riduzione degli imballaggi del 5% entro il 2030, del 10% entro il 2035 e del 15% entro il 2040;
- Obiettivi specifici di riduzione dei rifiuti di imballaggio in plastica;
- Limiti agli sprechi, con una proporzione massima di spazio vuoto del 50% per gli imballaggi multipli e per quelli destinati al commercio elettronico.
Imballaggi banditi entro il 2030
A partire dal 1° gennaio 2030, saranno vietati determinati tipi di imballaggi in plastica monouso. Tra questi:
- Imballaggi per frutta e verdura fresche non trasformate;
- Imballaggi per cibi e bevande consumati in bar e ristoranti;
- Monoporzioni di condimenti, salse, panna da caffè e zucchero;
- Piccoli imballaggi monouso utilizzati negli alberghi;
- Borse di plastica ultraleggere sotto i 15 micron.
Imballaggi di bevande alcoliche e altre disposizioni
Il regolamento prevede obiettivi di riutilizzo specifici entro il 2030 per imballaggi di bevande alcoliche e analcoliche, esclusi latte, vino e superalcolici. I distributori di bevande e alimenti da asporto dovranno offrire almeno il 10% dei loro prodotti in imballaggi riutilizzabili entro il 2030.
Miglioramento dei sistemi di raccolta e riciclo
Tutti gli imballaggi, a eccezione di alcuni materiali specifici come legno leggero e sughero, dovranno essere riciclabili secondo criteri rigorosi. Entro il 2029, il 90% dei contenitori in metallo e plastica monouso per bevande fino a tre litri dovranno essere raccolti separatamente attraverso sistemi di deposito cauzionale o altre soluzioni efficaci.
Il caso italiano
Le nuove regole hanno sollevato delle obiezioni in Italia. Il nostro governo, infatti, ha espresso preoccupazioni riguardo all’impatto di queste misure sulla filiera del riciclo nazionale. Il Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto, ha sottolineato come il modello italiano sia già avanzato e superi i target UE, e come le nuove norme possano rappresentare un rischio per l’industria locale.
Le nuove norme europee sugli imballaggi rappresentano un passo importante verso un futuro più sostenibile, con meno rifiuti e un maggiore riciclo. Tuttavia, l’implementazione di queste misure richiederà adattamenti e investimenti da parte delle aziende del settore. Per chi opera nell’industria degli imballaggi in cartone, queste nuove regole rappresentano un’opportunità per innovare e adottare pratiche più ecologiche, rafforzando così la propria posizione nel mercato e contribuendo a un ambiente più pulito e sano per tutti.
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