Packaging e Riciclo: tra prospettiva e realtà

Packaging e Riciclo: tra prospettiva e realtà
In Packaging

Uno degli argomenti più “caldi” di quest’ultimo periodo è sicuramente quello riguardante le prospettive del riciclo e del recupero del packaging.

Se in un primo momento la pandemia di COVID-19 ha avuto effetti benefici sull’ambiente, con il tempo questo risultato potrebbe essere facilmente compromesso dalla produzione di nuovi rifiuti non riciclabili: parliamo ovviamente di mascherine monouso e guanti di plastica, spesso abbandonati per strada dopo l’utilizzo.

Ancora una volta è necessario quindi ripensare i nostri stili di vita, al fine di portare giovamento all’ambiente e all’intera comunità.

Che cos’è il packaging sostenibile?

Il packaging sostenibile non è solo una confezione riciclabile, ma un prodotto concepito e progettato risparmiando sulla materia utilizzata per favorirne il riciclo e il recupero attraverso azioni specifiche, che possono rappresentare diversi vantaggi nell’ottica della tutela dell’ambiente e di un risparmio nei processi produttivi. 

Possiamo affermare che nell’ottica dei consumatori, la carta e il vetro sono gli imballaggi per eccellenza: approfittando di questa considerazione, bisogna incentivarne il recupero e riciclo. In particolare, secondo le indagini di TwoSides e di OnePoll per conto DS Smith, la carta è riconosciuta, a livello di percezione generale, proprio per la sua sostenibilità, riciclabilità e biodegradabilità.

Perché è importante sostenere il riciclo della carta?

La carta, così come il cartone, ha un valore intrinseco, essendo un prodotto naturale di origine vegetale, ma ha anche una sua valenza legata alla capacità di riciclo. La percentuale recuperata, infatti, consente di sfruttare al meglio le riserve forestali e di gestire il patrimonio verde in maniera sostenibile.

L’impegno profuso dalle aziende, ma anche dal semplice cittadino, per il recupero della carta, è stato fino ad ora significativo: così, grazie alle azioni intraprese dal Conai e da Comieco, si è passati dall’essere importatori di carta da riciclare ad esportatori.

A che punto è il riciclo della carta in Italia?

L’Italia ha raggiunto un traguardo importante a livello europeo, vantando il secondo posto per tasso di riciclo pro capite. Se negli anni Novanta veniva riciclato solo un imballaggio su tre, oggi la percentuale è salita al 71%, di cui distinguiamo un 81% relativo ai soli imballaggi di cartone.

Con queste stime così importanti, che ci rendono vicini alla soglia dell’85% (obiettivo da raggiungere entro il 2030 secondo le direttive europee), è chiaro che non bisogna intervenire solo sul piano del riciclo sostenibile, ma anche nella progettazione di imballaggi a impatto ambientale ridotto. Il design del packaging non deve essere solo riciclabile, ma va proprio pensato per essere riciclato: in questo modo sarà possibile favorire anche il miglioramento della qualità del rifiuto recuperato.

La raccolta differenziata deve essere pensata, con estensione a tutti i materiali riciclabili, al funzionamento della filiera. In tal senso, soprattutto per i materiali poliaccoppiati, che abbinano alla carta materiali plastici, è necessario offrire al consumatore indicazioni chiare e semplici su come separare e smaltire questa tipologia di packaging.

Sempre più spesso si parla di “packaging parlante”, che possa offrire cioè tutte le informazioni necessarie per il corretto riciclo, anche servendosi delle più moderne tecnologie, come ad esempio l’app a realtà aumentata sviluppata dal Conai in partnership con Tecnoalimenti. Ma l’Italia si dimostra all’avanguardia anche per quanto riguarda le strategie e le tecniche per recuperare gli imballaggi poliaccoppiati.

Un altro traguardo da raggiungere è la capacità di approfondire e specializzare ulteriormente la raccolta differenziata attraverso la divisione tra carta e cartone rispetto ai contenitori di bevande o altri di simile fattura. Agendo in questo modo, si possono differenziare i percorsi logistici e inviare i rifiuti ai centri specializzati per il trattamento e il riciclo.

EcoDTool il nuovo progetto Conai per un design sostenibile

Il Conai si è fatto promotore del progetto EcoDtool per favorire la ricerca di un design sostenibile del packaging. Si tratta di uno strumento scientifico di analisi semplificata che misura l’impatto ambientale. 

I fattori tenuti in considerazione sono il consumo di energia e acqua e le emissioni CO2 correlate alla produzione. La seconda fase riguarda il training per l’allenamento, che attraverso lo studio del ciclo di vita dell’imballaggio e le azioni di miglioramento ne promuove la sostenibilità.

Infine, si introducono altri due fattori molto importanti nel fine vita, che prendono in considerazione la materia prima seconda che può essere generata in base alla variazione di un indicatore di circolarità che fa riferimento al riutilizzato, alla riciclabilità e al contenuto di riciclato.

In tal senso, CART-ONE ha adottato una filiera che privilegia la produzione e la minimizzazione dello scarto attraverso processi che minimizzano l’impatto ambientale e che adottano soluzioni per il riciclo degli scarti di produzione.


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