Strategia di decarbonizzazione: di cosa si tratta?
Il cambiamento climatico è un argomento attuale e urgente, che riguarda tutto il mondo e richiede la giusta attenzione da parte della società. Prime tra tutte, le industrie che hanno il dovere impellente di cambiare i propri metodi produttivi, diventando più sostenibili e attente all’ambiente.
È per questi motivi che da anni si parla di una strategia di decarbonizzazione da mettere in atto il prima possibile, ossia di un percorso che limiterà man mano, fino a farle sparire del tutto, le emissioni di CO2 nell’atmosfera.
È possibile donare alle prossime generazioni un Pianeta più sano e pulito?
Cos’è la decarbonizzazione
Scientificamente, la decarbonizzazione è il cambiamento del rapporto tra carbonio e idrogeno tra le fonti di energia. Una strategia di decarbonizzazione, quindi, prevede l’utilizzo di fonti energetiche che hanno sempre meno atomi di carbonio, più pulite e rinnovabili.
Per molto tempo, le fonti energetiche utilizzate dall’uomo hanno sempre avuto, nella propria composizione, un alto rapporto tra atomi di idrogeno e carbonio. Non a caso, l’offerta energetica si è sempre divisa tra petrolio, gas naturale e carbone, ossia fonti fossili che necessitano di combustione per produrre energia, rilasciando nell’ambiente quantità importanti di sostanze inquinanti, soprattutto CO2.
La decarbonizzazione si prefigge una progressiva riduzione delle fonti fossili come fonti energetiche, sostituendole con quelle rinnovabili, così da diminuire gradualmente il rilascio di CO2 nell’ambiente, fino ad azzerarne del tutto le emissioni.
Gli obiettivi dell’Unione Europea per la decarbonizzazione
A causa del riscaldamento globale, oggi è importantissimo spingere le industrie verso l’utilizzo di fonti energetiche pulite e rinnovabili, come quella solare ed eolica, abbandonando le fonti fossili responsabili del rilascio di quantità enormi di CO2 nell’atmosfera e conseguentemente del cambiamento climatico che potrebbe distruggere il nostro Pianeta.
Già a partire dal Protocollo di Kyoto del 1997 e dall’Accordo di Parigi del 2015, le istituzioni hanno cominciato a preoccuparsi per l’ambiente, tanto da riconoscere che la decarbonizzazione sia uno strumento essenziale per ridurre al massimo le emissioni si anidrite carbonica nell’atmosfera.
L’Unione Europea si è posta come obiettivo, entro il 2030, di ridurre le emissioni del 40%, così da raggiungere lo zero entro il 2050. In questo modo, si arriverà a rilasciare emissioni talmente basse che il Pianeta potrà assorbirle in maniera naturale.
Strategia di decarbonizzazione: cosa fa l’industria cartaria europea?
L’industria cartaria europea si è detta subito interessata nel sostenere una strategia di decarbonizzazione, che accompagnata da un’economia circolare, può essere la chiave per rendere il nostro Pianeta un Pianeta migliore.
Le industrie europee della carta hanno già delineato da tempo i propri piani per raggiungere gli obiettivi ambientali che l’Unione Europea si è prefissata per il 2050, garantendo la sostenibilità delle materie prime utilizzate e migliorando i processi di produzione.
Tra le materie prime sostenibili utilizzate c’è la pasta di legno, rinnovabile ed ecologica, proveniente da fonti forestali gestite correttamente.
Le foreste, infatti, sono serbatoi naturali di carbonio che hanno un ruolo fondamentale per riequilibrare le emissioni di CO2 nell’atmosfera.
Per questo motivo, oltre alla rinnovabilità, alla circolarità dell’economia e alla decarbonizzazione, va affiancata una gestione corretta e sostenibile delle foreste, appoggiata dall’industria cartaria, che assicura una crescente copertura arborea in Europa, grazie a una serie di programmi certificati come il PEFC (Programma per l’approvazione della certificazione forestale) e il FSC® (Forest Stewardship Council).
Inoltre, dal 2005 ad oggi, l’industria cartaria europea ha già attuato una strategia di decarbonizzazione con una riduzione del 27% e spende circa 5 miliardi di euro all’anno per migliorare i processi produttivi.
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