Materiali a contatto con gli alimenti: cosa stabiliscono le nuove normative?
Quando si parla di sicurezza alimentare, un aspetto da considerare riguarda anche il packaging. Soprattutto quando si tratta di packaging primario, direttamente a contatto con gli alimenti, è necessario tener presenti la normativa vigente e le varie evoluzioni, al fine di fornire ai propri partner un supporto che sia sempre ai massimi livelli.
I produttori di packaging per alimenti, infatti, non solo devono sottostare alle disposizioni nazionali, ma sono tenuti anche a conoscere i regolamenti che sono emanati a livello europeo. Recentemente, infatti, il Reg. (UE) 10/2011 ha subito modifiche attraverso il XV emendamento.
L’evoluzione della normativa sui Moca e il packaging per gli alimenti
I prodotti destinati al food contact spesso prevedono l’accoppiamento di film plastici e carta. Questi ultimi devono essere conformi alla normativa prima di essere immessi nel ciclo di vendita.
Il quadro normativo che si occupa dei materiali e degli oggetti a contatto con gli alimenti – Moca – è abbastanza complesso, e in base all’evoluzione del mercato degli imballaggi e all’introduzione di nuove soluzioni per il packaging, si è andato ad arricchire nel corso del tempo.
Nel dettaglio possiamo citare il Reg. 178/2002, attraverso il quale per la prima volta viene introdotto il tema della sicurezza dell’imballaggio nell’ottica della sicurezza alimentare.
Altro passo in avanti è rappresentato dal Regolamento Quadro per tutti i Moca attraverso il Reg. 1935/2004. In questo documento, all’articolo 3, è esplicitato un concetto molto importante secondo il quale il packaging a contatto con gli alimenti non deve rappresentare un rischio per il consumatore, e le caratteristiche organolettiche del prodotto devono essere preservate.
Con il Reg. 2023/2006 si è posto un focus sulle buone pratiche di fabbricazione. Il regolamento ha lo scopo di normare tutte quelle che sono le azioni che salvaguardano la conformità dei Moca in ogni fase del ciclo di vita: dalla produzione fino all’uso finale.
Regolamenti specifici: quali materiali sono oggetto di prescrizioni ad hoc?
Le normative europee si arricchiscono di cinque regolamenti specifici che riguardano materiali quali la cellulosa rigenerata, la ceramica, i materiali attivi e intelligenti, gli oggetti di plastica e la plastica riciclata.
Inoltre sono presenti regolamenti dedicati ad alcune sostanze di partenza, utili per la produzione dei Moca.
Gli unici materiali non oggetto di una specifica normativa sono carta e cartone. Gli Stati membri, in questo caso, possono rifarsi alle norme nazionali.
Il nuovo Regolamento (UE) 1245/2020 – materiali e oggetti di plastica a contatto con gli alimenti: cosa prescrive la norma?
Tra i documenti più completi e complessi c’è sicuramente il Regolamento (UE) 10/2011, che riguarda i materiali e gli oggetti di plastica a contatto con gli alimenti. Il regolamento è stato più volte sottoposto a revisione e modifiche in base ai cambiamenti naturali, nonché alla nuova coscienza ecologica che va prediligendo un packaging più snello, sostenibile e riciclabile.
Un ultima modifica, risalente al 2 settembre 2020, è rappresentata dal XV emendamento della Commissione Europea. Tramite questo documento si è voluto puntare sulla restrizione dell’utilizzo di alcune sostanze; pertanto, dell’emendamento, sono presentate le nuove sostanze positive e stabiliti nuovi limiti di migrazioni per altre sostanze.
Inoltre, per rendere le restrizioni sull’uso di alcuni materiali più efficaci, il XV emendamento aggiunge e modifica alcune delle modalità e delle condizioni che sono presenti nell’Allegato V e che ponevano il focus sulle prove di migrazione.
Il XV emendamento, in sostanza, sostituisce l’allegato II sulle restrizioni per alcuni materiali e anche per gli articoli in plastica. Parliamo in questo caso di metalli e di ammine aromatiche primarie.
Il provvedimento ha sostituito anche la Dichiarazione di conformità, o DDC, normata nel punto 6 dell’Allegato IV.
Tra i materiali non sicuri sono stati aggiunti altri metalli pesanti rispetto alla lista attualmente in vigore. Tra questi ultimi possiamo annoverare arsenico, cadmio, piombo, mercurio e antimonio.
Sono presenti restrizioni per alcuni tipi di plastica e di lantanidi, come lantanio, europio, gadolinio e terbio per le poliolefine.
I cambiamenti introdotti, tuttavia, non eliminano i provvedimenti stabiliti in precedenza. Le modifiche, infatti, entrano in vigore sulla produzione e non sui prodotti già immessi sul mercato o presenti come scorta.
Il prodotto, per soddisfare tali requisiti, deve essere stato immesso per la prima volta sul mercato il 23 marzo 2021.
Come trattare gli imballaggi multistrato e multimateriali?
Un’altra problematica che riguarda da vicino anche il settore della produzione e lavorazione della carta è quella che di fatto si riferisce agli imballaggi multistrato e multimateriale.
Nel dettaglio l’imballaggio (per quanto riguarda il multistrato) se ha una parte in plastica, e quest’ultima va a contatto diretto con l’alimento, deve avere tutte le caratteristiche previste dal regolamento.
Se lo strato in plastica è separato dall’alimento da una barriera funzionale, allora si possono anche utilizzare altri materiali non presenti nel regolamento, purché non siano cancerogeni, mutageni o tossici. In tal caso i regolamenti europei demandano alle leggi nazionali.
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