Crisi nel Canale di Suez: a pagare le conseguenze anche il settore agro-alimentare
Il Canale di Suez, una delle vie navigabili più cruciali al mondo, è attualmente al centro di una crisi che sta influenzando significativamente il commercio globale.
Crisi nel Canale di Suez: a pagare le conseguenze anche il settore agro-alimentare. Le azioni militari degli Houthi yemeniti hanno causato danni alle navi commerciali e stanno mettendo a rischio le rotte commerciali internazionali. In particolare, il settore agroalimentare è tra i più colpiti, con conseguenze che si estendono fino all’Italia.
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La situazione attuale nel Canale di Suez
Il gruppo armato yemenita Houthi è entrato nel conflitto tra Israele e Palestina, attaccando navi commerciali nel Canale di Suez. Mentre il sistema di difesa israeliano ha respinto i missili yemeniti durante il conflitto, le navi commerciali hanno subito gravi danni. Colossi della navigazione come Bp e Msc hanno sospeso la navigazione nell’area, causando un significativo calo delle navi che attraversano il canale.
Impatto sull’economia italiana e mondiale
Le tensioni nel Canale di Suez possono avere conseguenze rilevanti per l’economia italiana. Il Canale di Suez gestisce oltre il 12% del commercio mondiale e oltre il 40% dell’interscambio marittimo italiano. Nel 2022, questo valore si è attestato a 82,8 miliardi di euro, con il transito essenziale per le esportazioni italiane verso Giappone, Cina, India e Medio Oriente.
Rischi per il settore ortofrutticolo
Le conseguenze della crisi si riflettono anche nel settore ortofrutticolo italiano. Le esportazioni di frutta verso l’Estremo e Medio Oriente hanno subito ritardi significativi, con tempi di percorrenza aumentati e costi di trasporto elevati. L’industria agroalimentare italiana, che ha esportato oltre 217 milioni di chili di frutta lo scorso anno, rischia di subire perdite considerevoli.
Prospettive future e adattamenti del commercio
Gli operatori commerciali stanno considerando la revisione delle rotte di trasporto, prevedendo viaggi più lunghi e un aumento dei costi. La chiusura del Canale di Suez ha già causato una riduzione del traffico nel Mar Rosso, con potenziali effetti negativi sui porti italiani come Gioia Tauro, Taranto, Brindisi, Trieste e Genova.
Iniziativa Prosperity Guardian e dubbi degli operatori
Gli Stati Uniti hanno lanciato l’iniziativa Prosperity Guardian per garantire la sicurezza delle navi commerciali, ma oltre 130 navi hanno preferito circumnavigare l’Africa. Le compagnie di navigazione, come Maersk, Msc e Hapag-Lloyd, stanno applicando tariffe extra a causa dei costi aggiuntivi derivanti dalla deviazione delle rotte.
Risvolti economici del blocco del Canale di Suez nel 2021
Il blocco del Canale di Suez nel 2021, causato dall’incagliamento della nave Ever Given, ha dimostrato gli impatti significativi sul commercio mondiale. Le perdite economiche stimate durante i sei giorni di blocco ammontano a miliardi di dollari, evidenziando la vulnerabilità delle rotte commerciali chiave.
In conclusione, la crisi nel Canale di Suez sta già provocando ripercussioni notevoli su diversi settori, in particolare sull’agroalimentare italiano. Mentre il mondo cerca soluzioni a questa situazione, è essenziale monitorare attentamente gli sviluppi e adattarsi alle nuove sfide del commercio internazionale.
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